Brand Identity

Il brand di Twice Shy fonde cinema passato e presente.

Date:

7 Aprile 2025

Branding, Design, Identity

Da dove si inizia a progettare l’identità visiva di un direttore della fotografia? Si tratta di un professionista il cui portfolio è una collezione di immagini evocative, con ogni fotogramma che racconta una storia unica. Con uno stile che si rivolge a un pubblico urbano e giovane, il direttore della fotografia e operatore MoVI con sede ad Amsterdam, Tobias van Daal, ha scelto di collaborare con lo studio creativo multidisciplinare Twice Shy – fondato da Taryn Blackwood e Jeroen van den Bogaert – per la realizzazione di un sito portfolio capace di elevarne la presenza nel settore dell’intrattenimento.

L’obiettivo era creare una piattaforma che lo aiutasse a distinguersi in un mercato altamente competitivo, mantenendo coerenza con il suo linguaggio visivo. Il design doveva complementare e valorizzare il suo lavoro, caratterizzato da ambientazioni vibranti e crude, in grado di risuonare con il suo pubblico, senza perdere di vista la personalità di Van Daal.


Durante le prime fasi di sviluppo, Van Daal ha espresso una preferenza per wordmark semplici e massicci. Partendo da questa idea, Twice Shy ha proposto una soluzione personalizzata che fonde le caratteristiche di un'icona con quelle di un wordmark.



“Questo approccio ci ha permesso di trasformare le iniziali di Tobias in una composizione più iconica, anziché in una semplice combinazione di tre lettere, rafforzandone l’impatto visivo,” spiega Jeroen van den Bogaert, Co-fondatore e Design Director dello studio. “Trattare le lettere come un’icona significava considerarle come una forma unica – una linea continua – e giocare con le proporzioni: curve, rapporto tra interno ed esterno delle lettere, punti di connessione, spessore e larghezza di ogni elemento.” Il risultato è un equilibrio tra forme non simmetriche e un design più strutturato e iconico.



Van den Bogaert descrive il risultato come pesante, solido e sicuro di sé. “Trasmette un senso di orgoglio deciso, un atteggiamento tipico degli ambienti urbani. L’influenza brutalista del logo amplifica questa connessione con l'estetica della città: angoli netti, forme semplici e un aspetto solido e senza fronzoli.”

Inoltre, il design evoca un senso di nostalgia. Durante la fase di sviluppo, alcuni feedback hanno suggerito una somiglianza con il classico logo DVD, in modo positivo. Questo ha portato il team a esplorare possibili riferimenti e parallelismi senza cadere in una replica diretta.



Le renderizzazioni 3D del logo aggiungono un tocco contemporaneo all’identità visiva, con una texture metallica che ricorda il riflesso di una finestra su uno schermo televisivo.
“Poiché il pubblico di Tobias è giovane, incorporare elementi in 3D ha offerto diversi vantaggi,” spiega Van den Bogaert. “Ha messo in evidenza la natura dinamica e fluida del suo lavoro, prendendo allo stesso tempo le distanze dall’associazione con il logo DVD.”



Il resto dell’identità è stato intenzionalmente mantenuto essenziale e ben strutturato, con elementi simmetrici e un'organizzazione precisa. Questo ha creato un aspetto professionale che, seppur apparentemente in contrasto con lo stile giovanile di Tobias, si allinea perfettamente con la qualità dei suoi progetti. L’impostazione grafica ha garantito che il suo lavoro restasse il vero protagonista: grandi immagini di sfondo stabiliscono il tono visivo, mentre su alcune pagine vengono sfocate per spezzare il bianco dello spazio, mantenendo intatto il carattere del suo materiale.




Ripensando a una delle prime conversazioni con Van Daal, Van den Bogaert racconta:
“Avevo un’idea vaga di progettare un sito minimalista ispirato all’Electrotachyscope, un antico dispositivo per immagini in movimento sviluppato dal cronofotografo Ottomar Anschütz tra il 1886 e il 1894. L’Electrotachyscope mostrava immagini su una ruota circolare e, facendola girare, le immagini prendevano vita.”

Per rendere omaggio a questo riferimento storico, sono state incorporate rotazioni sottili nell’interfaccia del sito.
“Come per il logo, l’intento era creare un legame con il cinema che fosse più percettivo che letterale, capace di risuonare a livello subconscio con chi lo osserva.”

Twice Shy

Altri articoli